Sei nella sezione BICIPOLITICI!
1. Presentazione
2. Candidati
3. Questionario
BiciPolitici
Candidato
Nome:
Vittorio Marinelli
Candidatura:
Consiglio Comunale
Partito:
Verdi
Sito web:
www.vittoriomarinelli.it
immagine del candidato

Questionario

1) Nel Municipio in cui si candida, Lei sa qual’è la situazione della mobilità ciclabile? Cari amici, veramente ho preferito candidarmi al Comune di Roma lasciando spazio a degli altri candidati che appoggio personalmente, per esempio, al 15° municipio Federico AQUINI e Carla VITALE, all’11° Luca PATASSINI, e Massimo VERDILE; al 9° Andrea ZICCARO; al 20° Giorgio VITALI; al 5° Giovanni ZANGRILLO. Conosco abbastanza bene la situazione complessiva perché, spesso e volentieri, mi sposto in bici per andare anche al lavoro. Possiedo una montain bike di alluminio per le gite domenicali, un’altra invece con parafanghi, illuminazioni, catarigrngenti e portapacchi che utilizzo normalmente. Ho anche una bici elettrica che, però, ha lo svantaggio di non avere sufficiente autonomia e di finire la batteria sempre all’inizio della Laurentina! Abito infatti al Serafico, sulla Laurentina, e ho studio al Portuense, a Largo LA Loggia. Essendo avvocato, mi capita di andare anche in Tribunale in bici. Penso di essere un romano privilegiato avendo la pista ciclabile del Tevere abbastanza accessibile ed avendo tutto il percorso attraverso i parchi dell’EUR. Purtroppo so pure di essere un’eccezione…
2) Se sì, ce ne può illustrare i punti di forza e le carenze? L’EUR è un caso a parte: è uno dei pochi quartieri, forse l’unico in realtà, dove si è costruito avendo in mente uno strumento urbanistico. Credo abbia standard a livello europeo. Abbiamo certo degli scandali di malamministrazione quali, ad esempio, lo svincolo del Tintoretto. Si sono spesi miliardi su miliardi della vecchie lire, si è costruito il ponte per le bici e poi non si è messa una minima quantità di cemento sul marciapiedi per eliminare lo scalino… Diciamo che manca, in generale, la cultura della sicurezza: esistono pali, segnalazioni, gli stessi marciapiedi con gli spigoli vivi, che sono sempre delle minacce contine. Manca inoltre la cultura della visibilità ma questo è un problema che riguarda il singolo: suggerisco, in ogni caso, di indossare come faccio io, giacche gialle.
3) Cosa intende fare per sviluppare la mobilità ciclabile nel caso venisse eletto? Ha già dei progetti? Intanto ho proposto di creare il GRA delle bici sulle mura aureliane, una mia idea personale che mi hanno riferito è stata già messa in pratica per esempio a Lucca, se non erro. Sarebbe quel qualcosa che consentirebbe la circolazione delle bici a distanza dal nemico numero 1: l’idiota alla guida della macchina che magari ti sorpassa sulla destra. Pensavo, inoltre, di adottare la stessa idea che è stata giù utilizzata a Parigi ma anche a Faenza in Romagna: il Comune dovrebbe acquistare migliaia di bici da mettere a disposizione dei cittadini previo sblocco del lucchetto tramite una carta contenente un chip. E’ la stessa cosa dell’auto condivisa, il c.d. car sharing, l’auto del comune. Sono già abbonato a questo servizio e ho visto funziona abbastanza bene, nonostante sia solo in fase sperimentale.
4) Oggi non vengono stanziati fondi annui certi per la mobilità ciclabile dal Comune. Chiederà o delibererà lo stanziamento di fondi certi per incrementare le corsie ed i parcheggi riservati alle biciclette, sia nel Suo Municipio che a livello del Comune di Roma? Certo: è una priorità del mio programma. Roma non è una città fatta a misuta di auto. La bici, insieme a un sistema di trasporti armonico magari con mezzi elettrici, consente di risolvere il problema degli spostamenti. Con l’idea della bici del comune, inoltre, si può pensare fattivamente a un sistema di trasporti integrato: metro + bici. Ci sono altre cose da risolvere, quali ad esempio il problema del costo del taxi ma riduciamo adesso il discorso al mezzo che deve diventare la regina della mobilità romana.
5) Lei va in bicicletta? Si, quando posso con grande piacere anche perché è risaputo che la bici, come la corsa, permette la produzione di endorfine, le sostanze prodotte naturalmente dal nostro organismo e che danno il benessere. Purtroppo abitando abbastanza periferico, rispetto la città, non posso sempre usare la bici. In quel caso, mi sposto in moto, che ritengo essere un mezzo privato avente un’impronta ecologica certamente ridotta rispetto l’auto.

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