
Se venisse eletto
quali sarebbero i primi obiettivi che perseguirebbe?
Cancellerei
per sempre le spese folli di Batman e i videogiochi di Maruccio. Sono pronto a
presentare una proposta di legge per cancellare le autoblu e riordinare i fondi
per i gruppi con logiche serrate di finalizzazione e controllo della spesa. Via
anche i palazzi nuovi per il Consiglio. Un lavoro da fare immediatamente, per
recuperare credibilità e abbattere gli sprechi.
L’obiettivo che
intendo raggiungere è quello della trasparenza, del taglio dei costi della
politica e della lotta alla corruzione. Voglio cancellare per sempre l’onta dei
Fiorito e dei Maruccio. Già conseguendo questi risultati si otterrebbero
notevolissimi miglioramenti nella gestione di tutti i settori che fanno capo
alla Regione, con un incremento dei servizi e una razionalizzazione delle spese
che consentirebbe di migliorarne sia la qualità che la quantità.
Un settore sul quale
intervenire subito è poi quello della sanità, senza chiudere gli ospedali, ma
riorganizzando e puntando a tagliare i tempi delle liste d’attesa,
vergognosamente lunghi. E’ necessario prendere serie iniziative per
l’occupazione, soprattutto giovanile, pensare a rivitalizzare l’agricoltura,
risolvere una volta per tutte il problema dei rifiuti trasformandoli da problema
in risorsa, ed attivare una seria politica per la salvaguardia dell’ambiente che
consentirebbe anche un rilancio dell’economia.
Nel 2012 il Lazio ha
confermato una presenza costante di polveri sottili e superamento limiti di
legge. Quali le soluzioni, e quale ruolo potrebbe avere la mobilità ciclistica,
e intende dotare la Regione di un piano programmatico per questo tipo di
mobilità come già hanno fatto Roma Capitale e la provincia di
Roma?
Il problema delle
polveri sottili è legato anche alla circolazione delle auto che è necessario
diminuire drasticamente. Oltre a potenziare i mezzi pubblici, un’ottima
prospettiva che riunisce salute, sport, socializzazione e divertimento con la
relativa ricaduta economica insieme alla tutela dell’ambiente e la limitazione
dell’inquinamento, è certamente quella di migliorare e potenziare le piste
ciclabili in tutto il Lazio, promuovendo una politica attenta ai ciclisti,
offrendo loro percorsi protetti per attraversare i centri urbani lasciando a
casa l’auto, ma anche percorsi natura e veri e propri percorsi da città a città.
Certo, un Piano deve essere redatto per poter lavorare in tempi certi e ottenere
i necessari finanziamenti. E’ una priorità nel mio mandato, perché vedo nello
sviluppo della mobilità ciclistica una serie di fattori estremamente positivi
che allargano la loro influenza in più settori, come ho accennato poco sopra. E
poi sono anch’io un ciclista, la bici è una delle mie grandi
passioni.
L’intermodalità a
livello regionale e interregionale assume grande importanza per lo sviluppo
della mobilità ciclistica e per lo sviluppo del cicloturismo. Come pensa di
adeguare l’offerta del Lazio a quella di altre Regioni e di altri
Paesi?
Scegliere la
bicicletta, come mezzo di trasporto in città o per andare in vacanza, decidendo
di salire in bici sui treni o sulle metropolitane o di percorrere molte decine
di chilometri pedalando, deve diventare una scelta comune e alla portata di
tutti. Penso al tratto litoraneo dell’Aurelia da Roma verso nord, e alla
litoranea tra le dune che scende verso il confine campano. Zone preziose a
livello ambientale ma anche artistico, storico e culturale, famose per
l’enogastronomia. Non ci vuole un genio per comprendere l’enorme potenzialità
dello sviluppo del turismo ecosostenibile nel rispetto della natura, con
percorsi adeguati dentro e fuori le migliaia di ettari di parco che il Lazio può
vantare. Non ci vuole un genio, basta qualcuno che abbia voglia di fare il suo
lavoro, senza illusioni e senza sprechi, e molto riusciremo a costruire in
cinque anni. E’ necessario lavorare bene per risparmiare ove possibile e
reperire i fondi, cominciando con la manutenzione e il potenziamento
dell’esistente, ma dando il via ad un vasto progetto che si accompagni anche ad
un’educazione all’uso della bicicletta, alla sicurezza, alla conoscenza e al
rispetto delle regole per evitare incidenti, obbligando gli automobilisti a
maggiore rispetto ed attenzione per chi viaggia su due ruote e si trova ad
attraversare percorsi utili anche ai mezzi a motore.
Quali fondi intende
destinare allo sviluppo di una mobilità ciclistica e sostenibile e come intende
incentivare l’acquisto da parte di privati di biciclette ed auto elettriche?
Nel Piano che
vogliamo promuovere i fondi saranno reperiti soprattutto attraverso la
razionalizzazione e il risparmio in altri settori ove si individui lo spreco. E’
evidente poi che non permetteremo di vanificare alcuna occasione di accedere a
fondi europei a causa di incompetenze, ritardi o eccessi di burocrazia nel
funzionamento della macchina regionale. Quanto agli incentivi pubblici per
l’acquisto di mezzi non inquinanti, biciclette e auto elettriche, lo ritengo un
percorso da valutare con attenzione, considerando tutte le possibilità per
ottenere facilitazioni e sconti. Ma ritengo che anche i cittadini debbano
impegnarsi e camminare accanto a noi costruendo insieme la strada verso un
futuro migliore e per un’aria più pulita in un ecosistema più sano. Molti,
quindi, credo possano comunque acquistare almeno una bicicletta e porsi alla
testa di questa rivoluzione del verde che abbiamo in mente e che non può più
attendere.
Perché la Regione
Lazio non diviene una regione virtuosa facendo abbandonare il gasolio agli
autobus regionali per passare al metano?
Rinnovare il parco
dei mezzi pubblici regionali è una priorità, ma non è semplice passare decine di
mezzi al metano. E’ un’operazione che dovrà essere fatta per gradi, ma alla
quale certamente dovremo dare un primo deciso impulso. Cominceremo con evitare i
manager superpagati, la moltitudine di funzionari, di autisti assunti
addirittura senza ancora la patente secondo una gestione clientelare che deve
essere scardinata una volta per tutte e che oggi opprime il Cotral, il servizio
regionale di trasporto pubblico, e costringe i viaggiatori a fare i conti con
mezzi antiquati, spesso poco puliti e in ritardo. Taglieremo gli sprechi
premiando chi realmente merita all’interno dell’azienda dei trasporti laziali
per poi reinvestire il denaro in efficienza, sicurezza e ambiente. Ma è
necessario trovare il denaro, che potrà provenire soprattutto dai fondi europei,
evitando che l’incapacità gestionale delle aziende e dell’amministrazione, la
mancanza di programmazione e la burocrazia vanifichino questa grande possibilità
lasciandoli inutilizzati e costringendo la Ue a ritirarli.