Da marzo parte sostituzione vetture governo, poi taxi e privati.
Uno degli angoli più sperduti del mondo potrebbe presto diventare un pioniere della mobilità elettrica. Si tratta di Thimphu, la capitale del Bhutan, un piccolo stato himalayano di 700.000 abitanti stretto tra India e Cina. Il suo primo ministro Tshering Tobgay ha annunciato l’inizio della sostituzione dei veicoli governativi con delle Nissan Leaf, elettriche al 100%. Il processo inizierà a marzo e, in una fase appena successiva, riguarderà anche i taxi e le auto private, che saranno sostituite con veicoli a emissioni zero assemblati localmente.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, il premier Tobgay ha dichiarato “Questo governo vuole trasformare Thimphu in un esempio da seguire per quanto riguarda la mobilità elettrica. Crediamo di avere i giusti requisiti”. Infatti, il Bhutan produce annualmente circa 2 miliardi di KWh con l’energia idroelettrica, di cui la maggior parte vengono esportati in India per acquistare combustibili fossili. Lo piccola monarchia costituzionale himalaiana è famosa per la “Felicità interna lorda” che sostituisce l’indice del PIL e l’eco-sostenibilità è tenuta in grande considerazione. Thimphu, con una popolazione di 120.000 persone e il basso costo dell’elettricità è il luogo ideale per un progetto come questo: i percorsi sono brevi e gli spostamenti dei residenti dipendono in larga parte da una flotta di 3.500 piccoli taxi. Quindi, l’introduzione di qualche centinaio di veicoli elettrici avrebbe un impatto immediato, impossibile da ottenere nelle tradizionali metropoli. Lo stesso premier Tobgay ha dichiarato: “Metti 2.000 di questi veicoli a Thimphu e improvvisamente diventa una città elettrica”. In media un tassista della capitale spende 800 ngultrum (13 dollari) di benzina al giorno, mentre ricaricare un’auto elettrica costerebbe ottanta volte meno.(fonte ansa)
Nissan ha confermato di essere in trattative con il Butuan, sia per le Leaf che per la fornitura delle infrastrutture di ricarica. Tuttavia, per trasformare il progetto in realtà sarà necessario modificare la legislazione attuale, che prevede fortissime limitazioni doganali all’importazione di autovetture estere. Un’alternativa potrebbe essere la Thunder’s, l’azienda di Mr.Wangchuk, scienziato laureato a Yale e diventato imprenditore, che ha già speso 3 milioni di dollari per produrre i primi 100 veicoli elettrici sulla base di un piccola auto Maruti importata dall’india. “L’elettricità è come il petrolio per noi – ha dichiarato Wangchuk – è la risorsa più abbondante, per questo ha così senso passare all’elettrico. Il mio obiettivo per il Bhutan è una riduzione del 70% delle importazioni di combustibili fossili entro il 2020”.