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Commenti: Roma Litorale: siamo ai preamboli Benissimo, ora auguriamoci che i "tecnici" in questione si consultino con quelli che hanno creato piste ciclabili vere, in altre città e che di piste se ne intendono davvero per evitare la realizzazione di una "pista" che consiste di semplici strisce dipinte su una superficie scassa c... come il tratto che parte da ponte Marconi verso la parte centrale della pista del Tevere. Con tutte le associazioni ciclistiche presenti (inclusa biciroma) mi sorprende che nulla è stato detto sulla qualità e su i criteri da rispettare per realizzare piste ciclabili degne di questo nome. Possibile che nessuna di queste associazione ha dei rapporti, dei risultati di recerche nazionali e internazionali sulle piste ciclabili e sulla mobilità ciclabile di altre metropoli. Non c'è nulla da imparare da altre esperienze e realtà di mobilità ciclabile all'era di internet??? Commento di Alberto, scritto alle 31.01.06 19:16
Benissimo, ora auguriamoci che i "tecnici" in questione si consultino con quelli che hanno creato piste ciclabili vere, in altre città e che di piste se ne intendono davvero per evitare la realizzazione di una "pista" che consiste di semplici strisce dipinte su una superficie scassa c... come il tratto che parte da ponte Marconi verso la parte centrale della pista del Tevere. Con tutte le associazioni ciclistiche presenti (inclusa biciroma) mi sorprende che nulla è stato detto sulla qualità e su i criteri da rispettare per realizzare piste ciclabili degne di questo nome. (pulizia, manutenzione, zone sosta all'ombra, fontanelle, illuminzione...) Possibile che nessuna di queste associazioni ha dei rapporti, dei risultati di ricerche nazionali e internazionali sulle piste ciclabili e sulla mobilità ciclabile di altre metropoli da proporre ai nostri bravi "tecnici" romani? Non c'è davvero nulla da imparare da altre esperienze e realtà di mobilità ciclabile all'era di internet??? Commento di Alberto, scritto alle 31.01.06 19:23
Il problema del fondo della pista di cui parli, non per difenderli, è a conoscenza dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma, e lo abbiamo criticato anche noi. Stanno pensando in base a quanto affermato dall'Assessore Esposito a delle resine per pareggiare il fondo, ma sui benefici effettivi rimango perplesso, vedreme (spero presto. Naturalmente per la tratta Roma Litorale si intende proseguire come è stata fatta nell'ultimo tratto sul GRA focalizzando l'attenzione sulla creazione di un massetto (credo si chiami così) che regga gli assestamenti dell'argine e non apra crepe sul manto di superficie come quelle che sono presenti e diffuse oggi sulle piste ciclabili della Magliana e di Tor di Quinto. Passo dopo passo seguiremo l'andamento del progetto e cercheremo di non far ripetere gli errori del passato che oltre alla scomodità, alla pericolosità costano anche soldi della collettività che è preferibile non sperperare ma spendere, magari un po' di più ma bene, con una pista che salvo cataclismi duri almeno per un decennio senza doverci mettere mano se non per la manutenzione ordinaria. Ciao ed alla prossima. Commento di Fausto, scritto alle 31.01.06 19:38
Mah, caro Fausto, non mi sento di condividere il tuo entusiasmo. A me sembra la solita riunione in cui si parla, si parla ma poi non si approda a nulla. Sono anni che si dicute del completamento della ciclabile del Tevere fino a Ostia e sono sicuro che passeranno altri anni prima della effettiva realizzazione. Servono fatti, non chiacchiere o annunci strumentali! Ma poi questa ciclabile serve veramente? Dato che le risorse sono insufficienti per finanziare tutti i progetti, non sarebbe meglio realizzare prima una serie di percorsi protetti centro – periferia utilizzabili quotidianamente dai ciclisti, piuttosto che costruire una pista buona solo per le passeggiate domenicali? Chi percorre in mezzo al traffico per recarsi al lavoro o all’università la Colombo, la Casilina o la Nomentana, non saprebbe che farsene di una pista fino al mare. Ho l’impressione che la bici venga vista solo come un gioco o un attrezzo ludico, invece di essere considerata come un mezzo di trasporto, una reale alternativa all’auto. Le associazioni cicloambientaliste della capitale, se realmente interessate a rappresentare le istanze dei ciclisti romani, forse dovrebbero lavorare maggiormente su questo punto, perché finché il comune non cambierà mentalità, nulla di effettivamente utile sarà realizzato. L’altro ciclista P.S. E poi, finiamo di parlare di “Autostrada dei ciclisti”: una definizione orribile, tipica di una mentalità totalmente autocentrica! Commento di L'altro ciclista, scritto alle 01.02.06 11:11
Bisogna essere ottimisti, ed il compito di BiciRoma è seguire la cosa affinchè si concretizzi. Ho partecipato, purtroppo, a molte di quelle riunioni, testimoniate anche sul sito, che non hanno portato a nulla, ti posso dire, visto che c'ero, che è stata ribadita più volte la volontà di portare a termine la Roma Litorale e chi lo ha fatto rappresenta chi ha il potere decisionale. Quindi ti rinnovo quanto già detto, questo è il primo vero passo, ora bisogna fare il secondo e così via sino all'inaugurazione della pista, Nessun annuncio strumentale (?), ma il risultato di segnalazioni, denunce, lavoro di BiciRoma ed il frutto del supporto degli utenti. Serve??? Scherzi? Ostia è un quartiere di Roma, quindi è pari alle altre situazioni che tu evidenzi (da realizzare), con in più la possibilità di avere un percorso in un'area distante dal traffico motorizzato, polifunzionale. Pensa a quanti, solo per dirtene una, studenti potrebbero durante la settimana raggiungere Roma Tre in Bici da Ostia e quanti giovani da Roma tutta la settimana potrebbero andare in bici al mare invece che stare inscatolati in mezzo al traffico. Proprio in quest'ottica ho parlato di autostrada, termine che giustamente, come mi fai notare tu, non è appropriato, meglio iperstrada che ne dici? Ma la sostanza è che una corsia per senso di marcia potrebbero risultare insufficienti soprattutto nei fine settimana. E poi rientra nella normale prosecuzione della dorsale creata che attraversa Roma da Nord a Sud ed in più può far confluire su Roma prossime diramazioni che a Nord e Sud si potranno realizzare lungo la costa in tutta la Regione. Sul tuo ultimo punto concordo, pensando alla pista di Villa Ada via Valsolda, che quando sali la rampa da Villa Ada devi fare un inutile giro perchè non si è fatto un attraversamento diretto utilizzando il semaforo che ti trovi subito davanti, conferma che, a livello di mentalità, soprattutto in chi ha il potere decisionale, c'è ancora molto da fare. Abbandona il tuo pessimismo e pensa che i ragazzini che oggi usano la ciclabile per gioco (quendo ero piccolo io non c'era questa possibilità) saranno coloro che pretenderanno la "Rete Viaria Ciclabile" domani, e già molti di quei ragazzini che in questi ultimi 10/15 anni hanno usato le due ciclabili spezzettate sono tra i nostri maggiori sostenitori e vogliono che la Rete Viaria Ciclabile si realizzi quanto prima. Commento di Fausto, scritto alle 02.02.06 11:19
No Fausto, non sono pessimista solo realista. E leggendo oltre al tuo anche l’altro resoconto su questa riunione alla Regione (reperibile online su http://pedalando.org/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=10597#10597) trovo conferma ai miei dubbi sui tempi lunghi di attuazione… Confermo poi le mie perplessità sulla necessità del completamento. Chiariamoci, il percorso è molto suggestivo dal punto naturalistico e paesaggistico, l’ambiente fluviale è interessantissimo sia per la fauna che per la flora e merita di essere valorizzato, anche con una ciclabile, ma non so quanto poi tale itinerario verrà utilizzato durante i giorni feriali da persone che si recano per motivi di lavoro o di studio a Roma. I chilometri che separano Roma e Ostia non sono pochi e temo che questo percorso venga alla fine utilizzato solo a fini ludici e/o ricreativi. Più utile sarebbe trovare una soluzione al trasporto della propria bici sul trenino che da Ostia porta a Roma, magari aggiungendo un vagone apposito (anche perché far entrare la bici nei vagoni normali, soprattutto in alcuni orari è improponibile!!!). Le priorità sono altre. Se veramente si vuole incrementare la mobilità ciclistica bisogna realizzare percorsi sicuri sulle arterie centro – periferia: se ti/vi capita, osservate quanti ciclisti utilizzano dalle 8 alle 9 direttrici come Casilina, Appia, Colombo o Nomentana: sono sempre in maggior numero. Ma per potersi spostare in bici in sicurezza servono percorsi sicuri. E perdonami se insisto su questo punto, ma anche in altre città (notizie di questi giorni la presentazione del Biciplan a Venezia - http://www.bici.provincia.venezia.it/biciplan/index.htm - e del Nuovo Piano Urbano del Traffico a Piazenza - http://urp.comune.piacenza.it/xway/application/xspring/engine/hc.dll?db=xspringdoc&verbo=queryplain&query=%5Bdoc_nrecord%5D=%22PC50COM-AAAAAICL%22%20e%20%5Bdoc_classifcod%5D=%22INFOCITTA*%22&enableIW=true&view=@infocitta ) si stanno muovendo in questa direzione. Come vedi c’è molto da fare e non so se la nostra amministrazione si stia muovendo nella direzione giusta… Commento di L'altro ciclista, scritto alle 04.02.06 10:25
Ciao, non voglio per forza convincerti, ma pur concordando con te sulla necessità di dotare la linea su ferro di vagoni specifici per i ciclisti, preferirei avere anche la pista ciclabile. La distanza non è nei canonici 5 Km sbandierati dai più come tratta ideale per la ciclabilità, ma con un uso costante, 3 giorni a settimana credo siano sufficienti per pedalare, con le attuali biciclette, tranquillamente su quella distanza senza sforzi partricolari, soprattutto per i giovani. E' sotto gli occhi di tutti l'incremento di persone che stanno riandando in bici ed è giusto rivendicare spazi sicuri e riservati da percorrere. BiciRoma lavora per questo, ma non abbiamo la bacchetta magica e purtroppo fondi certi e costanti nei bilanci pubblici non ce ne sono e lo abbiamo detto e richiesto a Veltroni ed ai suoi collaboratori da tempo, (torneremo a farlo in modo più incisivo prossimamente). Per questo è fondamentale il vostro supporto. L'esempio di altre città, che approfondirò, è stato portato da me al Comune da anni, ma alcune volte le risposte sono state sconsolanti. Per concludere oggi abbiamo una prospettiva positiva per incrementare la possibilità di utilizzare la bicicletta, per trasporto, per tempo libero o per sport ( a questo fine stiamo messi malissimo) o divertimento,su un'area ( e che area)riservata, cerchiamo di non farcela scappare. In contemporanea si lavora sul centro storico e da lì a raggiera passare agli altri Municipi. Non si vuol dare le cose come già fatte, ma BiciRoma persegue ogni strada per creare percorsi e piste,e da anni si aspettava il coinvolgimento diretto in prima persona di un ente come la Regione Lazio. Pur restando realisti questo dobbiamo vederlo positivamente e lavorarci su, tutto qui. Ciao Commento di Fausto, scritto alle 05.02.06 11:48
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