Se fossimo in un Paese serio la norma sarebbe ineccepibile ma stando nella nostra cara Italia crediamo che questo provvedimento sia quanto meno opinabile e prematuro. Prima di punire i ciclisti si dovrebbe creare un sistema viario a loro dedicato, complementare a quello degli altri utenti della strada ed invece così non è. E non ci venissero a dire che lo faranno con i soldi delle multe, perchè di altri fondi ce ne sono oggi e ce ne sono stati in passato. Basta prendere la nostra città che ha quattro pezzi di ciclabile pure scollegati. Chi si sposta in bici se userà una corsia riservata ai mezzi pubblici o un marciapiede o imboccherà un divieto d'accesso si dovrà affidare al buonsenso (che sono in pochi ad avere) degli accertatori. Incredibile poi che se non si ha la patente ci si ferma alla multa se invece si ha il permesso di condurre altri veicoli si passa anche alla decurtazione dei punti per un veicolo per iil quale la patente non è richiesta. Ricordiamo al Governo che ci sono norme da anni disattese che avrebbero dovuto dare infrastrutture e soldi per l'utenza ciclistica ma chissà che fine hanno fatto, magari per qualche festino o pic nic, o per qualche passaggio a qualche bella soubrette con cui flirtare nell'ufficio pubblico. La vita per chi sceglie la bici si fa sempre più dura.... e come sempre i forti (il potere politico) si mostrano tali con i deboli ( come utenza). Penso al convegno indetto dai costruttori (quando penso a loro mi vengono in mente i film in cui si cementava la gente inopportuna nelle fondamenta dei palazzi) dove non sono mancati ne Marrazzo, ne Zingaretti, ne Alemanno, magari le multe ai ciclisti contribuirannno a cementificare un altro po' i nostri territori. Qualcuno di noi già da qualche anno vedendo la crescita degli utenti mi diceva vedrai che tra un po' ci salasseranno pure a noi, ecco il primo salasso....... Forse si devono rifare dei soldi degli incentivi..... Ma dato che BiciRoma oltre a criticare propone chiediamo che questa norma sia applicata solo in quei comuni che hanno un taso di infrastrutture ciclabili pari ad almeno l'80% (certificato dalle rappresentanze degli utenti) di quelle riservate agli altri veicoli.
