Aggiornamento 09/03/2010: cari amici di BiciRoma, sono contento della rimozione delle transenne alte sulla ciclabile nord. Non perchè sia stato risolto il problema, bensì perchè il poter passare, anche se con lo scavalco, ci permette comunque di usufruire di un bene, di assicurare una presenza territoriale sul tratto, di tenere viva una vicenda. Le transenne alte avrebbero portato, con l'abitudine a non frequentare la ciclabile, all'oblio dell'esistenza della stessa. Saremmo tornati a prima della sua realizzazione senza un monitoraggio continuo dell'utenza! A proposito! ieri, per evitare la ciclabile che pensavo ancora impraticabile, ho fatto una caduta rovinosa in una delle infinite buche della via Flaminia, con esito disastroso anche se non grave sulla mia persona e la mia bici. Un grazie doppio all'Amministrazione: no ciclabile, ma alternativa con buche!!! Ho visto nei cartelloni stradali che l'emerito De Lillo si presenta anche per le regionali... facciamo controinformazione: come è possibile eleggere a ruoli più importanti chi si è dimostrato colpevole di inadempienze così gravi? che in pratica non ha fatto nulla? Forza che uniti ce la facciamo! Pino (Dovrebbe essere il fratello dell'attuale Assesore a candidarsi) Come ci segnalano i nostri iscritti, come richiesto da BiciRoma, già da qualche giorno le seconde transenne messe sul ponte a Roma Nord sono state spostate. Il ponte chiuso da 15 mesi e per il quale non si conoscono le date ne di inizio lavori ne di riapertura al normale transito rimane il simbolo principale (ce ne sono tanti altri: alcuni già documentati in passato ed altri che vi documenteremo) dell'inefficenza dell'assessore De Lillo e della sua non curanza nei confronti di chi si sposta in bicicletta. Potete vedere come, grazie all'Assesore De Lillo che si crogiola dei suoi pic nic nelle aree verdi romane, intere famiglie siano ancora costrette a fare un ulteriore e non richiesta ginnastica. Vedremo se questo Assessore avrà la correttezza, se mai venisse il giorno della riapertura del ponte prima della scadenza del suo mandato, di scusarsi con i ciclisti romani.


