Il nostro iscritto Eros A. che ringraziamo, ci invia questo "servizio" da Londra dove la mobilità ciclistica in questi ultimi anni ha avuto uno sviluppo fortissimo grazie alla convinzione del Sindaco Johnson. Oltre ai tanti ciclisti vediamo come la congestione del traffico non vi sia e come la qualità dell'aria sembra, già dalle foto, ben migliore della nostra, satura di gas di scarico. Con queste condizioni diventano accettabili anche le corsie ciclabili che però sono ben visibili grazie ad un accurata manutenzione (qui stanno scomparendo). Che dire se non che continuamente BiciRoma si rivolge ai nostri amministratori per propporre soluzioni che ci portino a questa realtà trasformando quella inaccettabile di oggi che ci vogliono spacciare come regola. Nei prossimi giorni incontreremo nuovamente i rappresentanti del Comune di Roma della ciclabilità ascolteremo con attenzione quanto hanno da dirci. Ecco quanto ci dice Eros da Londra: "lunedì 4 aprile 2011 ore 07:00. potrei dormire ma mi alzo presto comunque, e mentre gli altri compagni/amici di remo sonnecchiano ancora, esco dalla 'casa di accoglienza' che ci ospita e mi dirigo per una bella passeggiata verso il chelsea bridge. La giornata è estiva e la luce nitida, voglio rivedere il Tamigi che in due giorni ha accolto più di 600 imbarcazioni per l'annuale "head of the river race". Prima di salire sul ponte, provenendo da victoria station, quindi dal centro città, rimango colpito dalla quantità di ciclisti che mi vengono incontro provenendo da sud. Attraversano il ponte ed entrano nella zona centrale di londra. e non solo. anche guardando verso ovest ci sono ciclisti fermi al semaforo che aspettano di andare verso est, verso le zone degli uffici. Come puoi vedere dalle foto, ciclisti nel pieno rispetto della sicurezza: caschetto e giubbino! Il vistoso zaino sulle spalle o sulla bici fa capire che dentro non c'è il necessario per un pic-nic, ma gli abiti per la giornata lavorativa. Sono rimasto fermo un quarto d'ora, e ne ho visti tanti. vanno tutti a lavorare. Le condizioni delle strade sono ottime, le corsie ciclabili sono presenti quasi ovunque e ben segnalate, si percepisce che la bicicletta è considerato uno dei sistemi di mobilità urbana, al pari delle auto, ed è tutelata e rispettata. Non è solo la buona volontà dei londinesi a permettere questo paradiso della ciclabilità. C'è la congestion charge, la tassa d'ingresso nella zona centrale di Londra, che scoraggia l'uso dell'auto in favore del mezzo pubblico o della bici. C'è la capacità degli amministratori di realizzare un network ciclabile all'interno del sistema viario già esistente, senza nascondersi dietro la necessità di dover realizzare piste ciclabili dal nulla. C'è l'iniziativa dei londinesi, la capacità di cavalcare una bicicletta vestiti sportivi e cambiandosi sul luogo di lavoro. Da noi manca tutto questo. Abbiamo pochi amministratori lungimiranti e pochi cittadini sensibili all'ambiente e al bene pubblico. e abbiamo una città forse morfologicamente complessa (ma che non diventi un alibi). Una piccola testimonianza di dove si può guardare con fiducia (qualcuno lo fà!), e un 'Forza BiciRoma!' siamo con te. Cambiamo in meglio la nostra città."





