
1. Se venisse eletto quali sono i primi obiettivi che intende perseguire?
Il mio
impegno in Consiglio regionale si caratterizzerà principalmente su due
obiettivi che considero prioritari: il rifinanziamento della legge sul Reddito
minimo garantito che la Polverini ha scelto di non sostenere e il completo
finanziamento delle borse di studio per gli studenti idonei non beneficiari
ovvero quelli che hanno regolarmente vinto una borsa di studio ma che non
possono riceverla perché la Regione non ha i fondi. Salvo poi scoprire, grazie
alle inchieste giudiziarie, quanti milioni di euro sono stati rubati da una
classe dirigente che ha avuto altro a cui pensare.
Altro tema
centrale rimane la mobilità: nel Lazio ci sono troppe auto. Lavorerò affinché
il rapporto tra macchine e abitanti - che a Roma è di 70 auto ogni 100 abitanti
- diminuisca sensibilmente. Per raggiungere questo obiettivo - a me è ben
chiaro, ma sono consapevole che ci sarà da scontrarsi con posizioni meno
consapevoli - le azioni dovranno essere diverse e riguardare la mobilità come
l’urbanistica, contrastando la particellizzazione delle nostre città, il
moltiplicarsi delle distanze che il cittadino deve compiere per raggiungere il
luogo di lavoro, di studio e i servizi di cui ha bisogno.
2. Nel 2012 il Lazio ha confermato una presenza costante di polveri sottili e troppi gli episodi di superamento dei limiti di legge quali potrebbero essere le soluzioni al problema?
Come dicevo, bisogna puntare non solo su una nuova mobilità, alternativa a quella delle auto private e più sostenibile, ma anche sulla riduzione complessiva della mobilità stessa, migliorando l’accessibilità dei servizi. Le polveri sottili, non dobbiamo mai dimenticare, non sono però solo il prodotto del traffico, ma anche dei sistemi di condizionamento dell’aria e di riscaldamento. L’efficentamento energetico, a cominciare dagli edifici pubblici, e la riduzione degli sprechi (pensate banalmente agli esercizi commerciali che hanno i condizionatori accesi tutto il giorno e le porte aperte) dovrà quindi essere una priorità.
3. Quale è il ruolo che intende dare alla mobilità ciclistica nel suo programma e come intende svilupparla?
La Regione dovrà portare avanti alcuni progetti di ciclabilità regionale, ma molto del lavoro sarà nel coordinamento e nel finanziamento di bandi e progetti destinati ai comuni, per la realizzazione di nuove ciclabili, per l’istituzione di bikesharing, per l’intermodalità e per la sicurezza stradale.
4. Intende sostenere la realizzazione di un Piano Programmatico per la mobilità ciclistica come hanno fatto Roma Capitale e Provincia di Roma?
Sarà una priorità, perché gli interventi dovranno mirare agli stessi obiettivi ed essere inseriti in un quadro complessivo.
6. L’intermodalità a livello regionale ed
interregionale assume un’importanza
fondamentale per lo sviluppo della mobilità ciclistica e per lo sviluppo del
cicloturismo; come pensa di adeguare l’offerta del Lazio a quella di altre
Regione e di altri Paesi?
Dobbiamo
guardare all’estero, soprattutto, perché alle volte basta copiare. Come prima
cosa, dovremo dare piena attuazione alle leggi, soprattutto a quella che impone
di sviluppare la rete ciclabile su ogni nuova strada e sulle strada interessate
da una ristrutturazione.
7. Il Lazio ha una lunga costa sulla quale la Litoranea e l’Aurelia sono importanti dorsali stradali alle quale andrebbe affiancato un percorso ciclistico adeguato, che ne pensa?
Come ho già detto la mobilità ciclabile deve esser sostenuta da una rete regionale di percorsi ciclabili. Sono quindi favorevole, senza alcun dubbio, alla creazione di piste ciclabili extraurbane che seguano i tracciati delle consolari, in particolar modo quelle sulla litoranea e sull'Aurelia, riuscendo così a creare possibili percorsi intermodali, con scambio nelle stazioni della ferrovia e nelle aree di parcheggio. Alcuni di questi percorsi, poi, rappresenterebbero per la nostra regione anche un plus valore per il turismo.
8. La nuova autostrada Latina-Civitavecchia potrebbe divenire il primo esempio ( come già avviene all’estero) di una dorsale ciclabile regionale che potrebbe poi dar vita a percorsi ciclistici interregionali?
Personalmente sono contrario al progetto del corridoio Latina-Civitavecchia, così come immaginato oggi. Credo che quel progetto porti avanti un modello sbagliato di mobilità, favorendo il trasporto su gomma rispetto a quello su ferro. Penso che l’enorme sforzo economico (quasi 3 miliardi di euro) e i costi ambientali e paesaggistici francamente troppo elevati, potrebbero essere più tollerabili e sensibilmente minori se si optasse per un progetto di mobilità alternativa, potenziando la rete ferroviaria e realizzando una metropolitana leggera che colleghi le popolosissime Ardea e Pomezia a Roma e alla sua infrastruttura urbana di trasporto pubblico. Questo non toglie, come abbiamo detto prima, che si debba urgentemente creare una rete regionale di piste ciclabili, non solo turistiche, ma capaci di rappresentare una soluzione di mobilità quotidiana.
9. La Regione Lazio è dotata di numerosi Parchi, numerosi centri storici, vaste aree di interesse enogastronomico. Come pensa di promuovere l’attività cicloturistica?
Il cicloturismo ha bisogno di infrastrutture adeguate, di ciclovie e di città e paesi pronti ad accogliere le biciclette, ad offrire assistenza. L’unico modo per promuovere il cicloturismo è rendere le nostre città a misura di ciclista.
10. Intende far destinare fondi nel bilancio regionale per l’attuazione delle politiche in favore della mobilità ciclistica e sostenibile?I progetti delle ciclovie regionali, la promozione e la manutenzione degli itinerari avranno sicuramente bisogno di appositi finanziamenti. Sono però convinto che questi investimenti saranno capaci di generare nuova ricchezza, dal risparmio, ovviamente, e dallo sviluppo di nuove economie.
11. Vista l’attuale situazione economica, intende incentivare l’acquisto da parte dei privati di bici e veicoli elettrici? E la sua Regione si doterà di questi mezzi?
Penso che la Regione Lazio possa avere un ruolo centrale nell’incentivare non solo l’uso di biciclette e veicoli elettrici, ma anche della condivisione dei mezzi privati nel tragitto casa-lavoro, promuovendo il carpooling. Le grandi aziende dovranno dotarsi di colonnine di ricarica nei loro parcheggi, per le auto e per le biciclette. E così dovrà fare la stessa Regione. Regalare una bicicletta a consiglieri e assessori non credo possa portare grandi risultati: molto meglio sarà eliminare le auto blu (oggi in dotazione non solo agli assessori, ma anche ai presidenti dei gruppi consiliari e delle commissioni) e vedere cosa succede. Io propongo autista e auto solo per il presidente della giunta, per gli altri sarà necessità virtù.
12. Perché la Regione Lazio non diviene una Regione virtuosa facendo abbandonare il gasolio agli autobus Regionali per passare al metano?
Il trasporto pubblico regionale ha bisogno di numerosi investimenti e migliorie. Quello del combustibile usato dagli autobus è un tema, sicuramente, e per i nuovi acquisti bisognerà puntare tutto sul metano e sull’elettrico. Come però lo sono, per i treni, i vagoni con gli stalli per le biciclette e l’accessibilità delle stazioni. Insomma, c’è molto da fare, ma le cose da fare sono molto concrete.domand