Riceviamo e pubblichiamo condividendo le considerazioni di Luca:
Per passare sono dovuto scendere dalla bici e portarla a mano.
Adesso, per dirla con la gag di Verdone:
BASTA COMUNE DI ROMA !
Bisogna che la cittadinanza si riappropri di questa parte di Roma, e non
solo i ciclisti o chi fa jogging.
Per prima cosa suggerisco di rimettere pesantissimi blocchi di cemento
Per impedire ai veicoli a motore di accedere al tratto.
Poi finiamola con tutti questi carrelli da supermarket che portano “pochi”
oggetti metallici alla volta, ma che con il tempo hanno creato questa zona di quarto mondo
a Roma. I carrelli con punte sporgenti da tutte le parti SONO PERICOLOSI per pedoni e ciclisti.
Ormai chi, come noi ciclisti frequenta la zona ha capito come funziona il “gioco”:
sotto il ponte vivono un gruppo di bambini , vecchi e qualche giovane donna (prostituta?) per creare un
ambiente “stile campo nomadi”.
In realtà questi sono solo una facciata per un centro di raccolta e vendita di materiale metallico
perfettamente organizzato.
Mi è capitato mesi fa che un extracomunitario, con in mano un grosso pezzo di metallo, in via della Magliana mi abbia chesto dove è che si portavano i pezzi di metallo, ho risposto che per quanto mi riguardava se lo poteva mettere….
Insomma se uno ha dei pezzi di metallo, prima di buttarli, sa dove è possibile ricavare qualche soldo.
Tutti abbiamo notato i soliti furgoni bianchi che vengono a prendere il materiale portato con i carrelli.
Mi è pure capitato che nel tragitto di deviazione, durante il periodo dei lavori al terrapieno a Pian Due Torri,
passando vicino alla officina di lavorazione metalli, alcuni clienti della officina, abbiano chiesto agli zingari (costretti anche loro, poverini alla deviazione ) che portavano un carrello con pezzi di metallo di fermarsi, per visionare se c’era qualcosa che potesse interessargli.
In conclusione quello che c’è sotto il ponte della Magliana NON E’ UN CAMPO NOMADI,
come lo era quello di Tor di Quinto, ma E’ UNA ATTIVITA’ COMMERCIALE ben rodata e avviata,
dove c’è da arricchirsi per la criminalità organizzata, sulle spalle di poveri disgraziati
disposti a scardinare tombini o altro…
PS: volete sapere dove sono finite le reti metalliche che limitavano il cantiere di Pian due Torri,
be, è inutile che ve lo dica, perché l’avete già capito.
Saluti,
