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Aveva un appuntamento con la nostalgia: in sella alla sua bicicletta stava percorrendo la pista ciclabile di via del Fosso di Sant’Agnese, per raggiungere la lapide di un amico deceduto due anni fa, stroncato da un malore lungo lo stesso tragitto. Voleva fermarsi, omaggiarlo, posare un fiore. Ma all'altezza del quartiere Africano, è stato vittima di un'aggressione. Due romeni senza fissa dimora gli sono piombati addosso, sbarrandogli prima la strada e facendolo poi cadere in terra. Lo hanno derubato, lo hanno pure picchiato. E nonostante siano stati individuati, arrestati e processati, sono già tornati in libertà. Perchè, dal momento che a loro carico non risultano precedenti penali, il giudice ha disposto la sospensione della pena.
L’AGGRESSIONE
L'aggressione è avvenuta due giorni fa, alle 19. La vittima, un romano di 26 anni, ha raccontato agli inquirenti che, mentre pedalava lungo la pista, due stranieri sono letteralmente sbucati fuori dal nulla. Lo hanno spintonato, gli hanno rubato il telefono e sono fuggiti via. Il ragazzo, però, non si è dato per vinto: ha rincorso i due malviventi ed è riuscito a riprendersi il cellulare. Ma è stato nuovamente bloccato. Sono volati pugni e calci e, dopo una lite furibonda, il ventiseienne è riuscito a divincolarsi dalla presa degli uomini e a scappare. Mentre correva a perdifiato ha incrociato una pattuglia dei carabinieri, e ha subito sporto denuncia. E' scattata la caccia ai ladri. Ai militari sono bastate poche ore per individuarli: sono di nazionalità romena, non hanno una fissa dimora. Uno ha 19 anni, l'altro 39. Sono finiti in manette con l’accusa di rapina. Entrambi incensurati, dopo essere stati riconosciuti dalla vittima sono stati trattenuti in caserma per una notte, in attesa di essere processati. Ieri, sono arrivati sul banco degli imputati del tribunale di Roma e, durante l’udienza per direttissima, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Sono stati condannati a 1 anno e 4 mesi di reclusione, e a 400 euro di multa. Vista l'assenza di precedenti penali a loro carico, però, il giudice ha deciso per la sospensione della pena. Questo significa che i due arrestati sono già tornati a piede libero.
La vicenda riaccende i riflettori sulla condizione di abbandono in cui versa la zona dedicata alle biciclette a ridosso del quartiere Africano: i ciclisti, da tempo, denunciano una situazione d’incuria e di pericolo per la sicurezza. (fonte il Messaggero)
Uno Stato italiano sempre più imbarazzante.
Questa la chiamano giustizia?
Da vergognarsi di essere italiani!
E i carabinieri, da ringraziare per i loro operato, che li hanno arrestati come si dovrebbero sentire?
Al vecchio più importante d'Italia sarebbe da chiedergli che ne pensa, a quello che deve riformare tutto pure, vorrei vedere se hanno un minimo di ibarazzo dinanzia simili realtà, mentre loro ( insieme ai loro familiari) girano scortati ecco che capita a un ragazzo per le strade delal capitale d'Italia e i due aggressori sono già a spasso.....
Commenti

Se continuano cosi fra un po ognuno si fara giustizia da solo
Pubblicato il 06/08/2014 19:03

Chi essendo italiano parla di ITALIANI razzisti, mettendosi sempre su un piedistallo di moralità, e sta costantemente dalla parte degli stranieri, anche se delinquono, dovrebbe farsi un esame di coscienza (e non voglio utilizzare parole brutte, ma le penso solo...). Solidarietà per un ITALIANO aggredito, pur non conoscendolo.
Pubblicato il 06/08/2014 19:56

Povera Italia...
Pubblicato il 06/08/2014 21:05