Gentile redattore,
Dall’Assessore Improta ci dispiace riscontrare simili risposte che denotano
il disinteresse per la mobilità ciclistica su un tema che in altre città e
capitali europee è sviluppato, sostenuto ed incentivato dalle amministrazioni
cittadine.
Dire che a Roma non si può andare in bici per i sanpietrini e le salite è
sinonimo di una doppia carenza culturale quella sulla mobilità ciclistica e
quello sula morfologia del territorio che si amministra
Se è pur vero che i sanpietrini sono scomodi e con la pioggia possono
divenire scivolosi ( ma questo vale per tutti dai pedoni alle auto) non sono un
male insormontabile, così come le salite più ripide di Roma possono essere
aggirate in più parti o con un po’ di allenamento non spaventano più, ma
l’assessore è noto, in bici non ci va, ce lo dichiarò anche lui
all’inaugurazione della ciclabile di Monte Mario quando il Sindaco Marino, gli
Assessori Masini e Marino , il Presidente del Municipio Barletta, il
Presidente Commissione Ambiente De Luca erano tutti in bici tranne lui che
preferì fare due passi a piedi.
Se pure, per assurdo, volessimo dar ragione all’Assessore, ci sono ampie
aree di territorio che sono pianeggianti e senza sanpietrini come il quartiere
Prati, per fare un esempio, che potrebbe divenire una minicittà ciclistica se
solo l’Assessore e chi lo coadiuva ne avessero voglia, così come tutti i
quartieri lungo l’ansa del Tevere,pianeggianti, possono essere siti di una rete
ciclabile che attraversa tutta Roma, da Ponte Milvio al Villaggio Olimpico, al
Flaminio, al Centro Storico, a Trastevere,Testaccio ,Porta Portese, Ostiense,
Marconi, Magliana, S,Paolo, Eur, Torrino
Se è coerente con quanto dice in queste aree può da subito sviluppare la
mobilità ciclistica e sarebbe già un inizio per noi accettabile,ma purtroppo
crediamo che l’Assessore non abbia la convinzione che serve per attuare i
cambiamenti necessari.
Quanto vorremmo essere smentiti!
Grazie
Cordiali saluti