Aggiornamento del 19/10:
Adolfo Matteucci ci scrive
"...in riferimento al tuo articolo del 16-10-2012 sul sito (AL QUIRINALE NASCE IL PRIMO MARCIAPIEDE BLU) ti comunico che la cosa e' stata da me segnalata e pubblicata sul Corriere della Sera qualche mese fa.
il divieto e' li' in modo che, quando ci serve di vietare l'accesso al marciapiedi o alla piazza per motivi di sicurezza (visite ufficiali, cerimonie, ecc.), i pedoni lo trovano gia' pronto.
Assurdo, ma la spiegazione e' stata questa."
Grazie Adolfo
A vederlo si stenta a crederci. In un Paese dove la politica dovrebbe essere una cosa seria al servizio del cittadino per lo sviluppo del bene comune, crediamo non si arriverebbe mai a questo.
Qui da noi invece, come ci hanno insegnato le cronache degli ultimi tempi, ci sarà pronto qualche pseudo ingegnere, esperto di viabilità o di comunicazione che saprà al meglio giustificare l'ingiustificabile:
signore e signori ecco a voi il primo marciapiede vietato al transito dei pedoni!
Il primo marciapiede blu. Una sorta di ZTL per i pedoni, dato che questo divieto a pensar male è stato forse messo perchè viene utilizzato da qualche prima donna che ha bisogno della massima visibilità prima di attraversare. Non bastano le isole salvagente messe (e fonte di pericolo) in mezzo ad una strada stretta come questa dopo che la moglie del Capo dello Stato (e che stato!) è stata investita qualche tempo addietro.
Si è fatto tanto baccano per la fermata rimossa a Via del Plebiscito. Ci piacerebbe vedere lo stesso accanimento e la stessa persistenza negli anni da parte degli stessi portatori di interesse per far togliere questo assurdo divieto lungo il marciapide del Quirinale.


