Lo so che è passato troppo tempo. Lo so che, forse,
dovevo scrivervi prima, ma lo faccio ora perché solo ora, credo, ne riesco a
parlare più “pacatamente”.
Il 12 giugno, sotto l’ufficio, mi hanno rubato la
bicicletta.
Nonostante fosse legata e sotto una camera di
videosorveglianza.
Ho avuto accesso al filmato e ho visto perfettamente la
dinamica del furto. Il ladro ha perso più tempo ad aspettare che il marciapiede
fosse libero che ha tagliare l’antifurto, salire in bici e sparire.
Ovviamente, ho fatto la denuncia presso il comando dei
carabinieri. Quest’ultimi hanno già visionato il filmato del furto, ma ad ora
non è successo niente.
Certamente non ho speranze che la bici venga ritrovata
almeno che ci sia una “retata” e, in mezzo a tante, ci sia anche la
mia.
Mi permetto di scrivere queste righe per attirare
l’attenzione sui sistemi di antifurto: non vale la pena risparmiare su questo
accessorio tanto prezioso per il bene più prezioso: la
bicicletta!
Erano anni che parcheggiavo sotto l’ufficio, perché di
fronte all’ingresso del palazzo e nel campo visivo della videosorveglianza che,
ora ho capito, non scoraggia proprio nessuno (la domenica successiva è stato
rubato nello stesso punto uno scooter).
Il furto della mia bicicletta è stato come la perdita di
una persona cara. Come la perdita di una compagna fedele, sempre disponibile e
mai capricciosa.
Con la mia bici sono stata ovunque in città e fuori.
L’ultima impresa degna di nota (per me) è stato percorrere il Sentiero della
Bonifica. Lei, fedelmente, è stata a mio fianco senza un lamento nonostante il
fango e la pista non sempre comoda. Con la mia bici sono stata da Roma ad Ostia
lungo la Colombo (con voi tutti) ed è stata un’esperienza che vorrei ripetere…
purtroppo con un’altra compagna. Con la mia bici abbiamo percorso le mura di
Lucca e girando per le sue strade. E tante altre avventure. Ci siamo divertite a
combinare orari dei treni regionali con le nostre voglie di uscire dalla città.
Ma soprattutto era una fedele compagna che, ogni mattina e ogni sera, mi portava
sul luogo di lavoro.
Ovviamente, ci sarà un’altra bici…
Scusate questo mio sfogo.
Mi permetto di allegare una foto scattata alla stazione di Ostia. Sì, potete anche ridere del copri-sellino, la mia bici non si sarebbe offesa e figuriamoci se lo faccio io.
Helena
