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BICIPOLITICI REGIONE LAZIO CANDIDATO CONSIGLIERE FABRIZIO SANTORI

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Se venisse eletto quali sarebbero i primi obiettivi che perseguirebbe?
Cancellerei per sempre le spese folli di Batman e i videogiochi di Maruccio. Sono pronto a presentare una proposta di legge per cancellare le autoblu e riordinare i fondi per i gruppi con logiche serrate di finalizzazione e controllo della spesa. Via anche i palazzi nuovi per il Consiglio. Un lavoro da fare immediatamente, per recuperare credibilità e abbattere gli sprechi.
L’obiettivo che intendo raggiungere è quello della trasparenza, del taglio dei costi della politica e della lotta alla corruzione. Voglio cancellare per sempre l’onta dei Fiorito e dei Maruccio. Già conseguendo questi risultati si otterrebbero notevolissimi miglioramenti nella gestione di tutti i settori che fanno capo alla Regione, con un incremento dei servizi e una razionalizzazione delle spese che consentirebbe di migliorarne sia la qualità che la quantità.
Un settore sul quale intervenire subito è poi quello della sanità, senza chiudere gli ospedali, ma riorganizzando e puntando a tagliare i tempi delle liste d’attesa, vergognosamente lunghi. E’ necessario prendere serie iniziative per l’occupazione, soprattutto giovanile, pensare a rivitalizzare l’agricoltura, risolvere una volta per tutte il problema dei rifiuti trasformandoli da problema in risorsa, ed attivare una seria politica per la salvaguardia dell’ambiente che consentirebbe anche un rilancio dell’economia.
Nel 2012 il Lazio ha confermato una presenza costante di polveri sottili e superamento limiti di legge. Quali le soluzioni, e quale ruolo potrebbe avere la mobilità ciclistica, e intende dotare la Regione di un piano programmatico per questo tipo di mobilità come già hanno fatto Roma Capitale e la provincia di Roma?
Il problema delle polveri sottili è legato anche alla circolazione delle auto che è necessario diminuire drasticamente. Oltre a potenziare i mezzi pubblici, un’ottima prospettiva che riunisce salute, sport, socializzazione e divertimento con la relativa ricaduta economica insieme alla tutela dell’ambiente e la limitazione dell’inquinamento, è certamente quella di migliorare e potenziare le piste ciclabili in tutto il Lazio, promuovendo una politica attenta ai ciclisti, offrendo loro percorsi protetti per attraversare i centri urbani lasciando a casa l’auto, ma anche percorsi natura e veri e propri percorsi da città a città. Certo, un Piano deve essere redatto per poter lavorare in tempi certi e ottenere i necessari finanziamenti. E’ una priorità nel mio mandato, perché vedo nello sviluppo della mobilità ciclistica una serie di fattori estremamente positivi che allargano la loro influenza in più settori, come ho accennato poco sopra. E poi sono anch’io un ciclista, la bici è una delle mie grandi passioni.
L’intermodalità a livello regionale e interregionale assume grande importanza per lo sviluppo della mobilità ciclistica e per lo sviluppo del cicloturismo. Come pensa di adeguare l’offerta del Lazio a quella di altre Regioni e di altri Paesi?
Scegliere la bicicletta, come mezzo di trasporto in città o per andare in vacanza, decidendo di salire in bici sui treni o sulle metropolitane o di percorrere molte decine di chilometri pedalando, deve diventare una scelta comune e alla portata di tutti. Penso al tratto litoraneo dell’Aurelia da Roma verso nord, e alla litoranea tra le dune che scende verso il confine campano. Zone preziose a livello ambientale ma anche artistico, storico e culturale, famose per l’enogastronomia. Non ci vuole un genio per comprendere l’enorme potenzialità dello sviluppo del turismo ecosostenibile nel rispetto della natura, con percorsi adeguati dentro e fuori le migliaia di ettari di parco che il Lazio può vantare. Non ci vuole un genio, basta qualcuno che abbia voglia di fare il suo lavoro, senza illusioni e senza sprechi, e molto riusciremo a costruire in cinque anni. E’ necessario lavorare bene per risparmiare ove possibile e reperire i fondi, cominciando con la manutenzione e il potenziamento dell’esistente, ma dando il via ad un vasto progetto che si accompagni anche ad un’educazione all’uso della bicicletta, alla sicurezza, alla conoscenza e al rispetto delle regole per evitare incidenti, obbligando gli automobilisti a maggiore rispetto ed attenzione per chi viaggia su due ruote e si trova ad attraversare percorsi utili anche ai mezzi a motore.
Quali fondi intende destinare allo sviluppo di una mobilità ciclistica e sostenibile e come intende incentivare l’acquisto da parte di privati di biciclette ed auto elettriche?
Nel Piano che vogliamo promuovere i fondi saranno reperiti soprattutto attraverso la razionalizzazione e il risparmio in altri settori ove si individui lo spreco. E’ evidente poi che non permetteremo di vanificare alcuna occasione di accedere a fondi europei a causa di incompetenze, ritardi o eccessi di burocrazia nel funzionamento della macchina regionale. Quanto agli incentivi pubblici per l’acquisto di mezzi non inquinanti, biciclette e auto elettriche, lo ritengo un percorso da valutare con attenzione, considerando tutte le possibilità per ottenere facilitazioni e sconti. Ma ritengo che anche i cittadini debbano impegnarsi e camminare accanto a noi costruendo insieme la strada verso un futuro migliore e per un’aria più pulita in un ecosistema più sano. Molti, quindi, credo possano comunque acquistare almeno una bicicletta e porsi alla testa di questa rivoluzione del verde che abbiamo in mente e che non può più attendere.
Perché la Regione Lazio non diviene una regione virtuosa facendo abbandonare il gasolio agli autobus regionali per passare al metano?
Rinnovare il parco dei mezzi pubblici regionali è una priorità, ma non è semplice passare decine di mezzi al metano. E’ un’operazione che dovrà essere fatta per gradi, ma alla quale certamente dovremo dare un primo deciso impulso. Cominceremo con evitare i manager superpagati, la moltitudine di funzionari, di autisti assunti addirittura senza ancora la patente secondo una gestione clientelare che deve essere scardinata una volta per tutte e che oggi opprime il Cotral, il servizio regionale di trasporto pubblico, e costringe i viaggiatori a fare i conti con mezzi antiquati, spesso poco puliti e in ritardo. Taglieremo gli sprechi premiando chi realmente merita all’interno dell’azienda dei trasporti laziali per poi reinvestire il denaro in efficienza, sicurezza e ambiente. Ma è necessario trovare il denaro, che potrà provenire soprattutto dai fondi europei, evitando che l’incapacità gestionale delle aziende e dell’amministrazione, la mancanza di programmazione e la burocrazia vanifichino questa grande possibilità lasciandoli inutilizzati e costringendo la Ue a ritirarli.


Pubblicato il 22/02/2013 17:40 da fausto in Archivio News





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